Alessandro Borghese, truffa 4 Ristoranti: il programma finisce nella bufera

Una nuova truffa colpisce il mondo della ristorazione: criminali si spacciano per autori di “4 Ristoranti” e chiedono soldi per accedere al programma. Sky e la produzione smentiscono tutto.

Nel corso di luglio, si è diffusa in diverse regioni italiane una nuova truffa ai danni dei ristoratori. I criminali si presentano come finti autori del programma “4 Ristoranti” e, sfruttando la notorietà dello show guidato da Alessandro Borghese, tentano di ottenere pagamenti in denaro da parte dei titolari dei locali. L’inganno comincia con una telefonata o un messaggio: chi risponde riceve una proposta allettante, quella di partecipare a una delle prossime puntate del programma. A quel punto viene chiesto un versamento, giustificato come una quota di registrazione o spese organizzative.

La notizia è stata confermata da Sky e Banijay Italia, le due società che curano la produzione del format. In un messaggio pubblicato online e rilanciato anche dai canali social ufficiali, viene spiegato che nessuna richiesta di denaro è mai stata fatta ai partecipanti, e che la selezione avviene esclusivamente tramite la redazione. La truffa, secondo quanto dichiarato dalle fonti ufficiali, non coinvolge in alcun modo lo staff di “4 Ristoranti”, né tantomeno lo stesso Borghese, ignaro delle attività dei malviventi fino alle prime segnalazioni.

Finti inviti e richieste di soldi: come agisce chi truffa i ristoratori

I truffatori usano tecniche sempre più raffinate per rendere credibile la proposta. Alcuni ristoratori hanno ricevuto documenti contraffatti, altri sono stati contattati da numeri con prefissi italiani, spesso difficili da identificare. Nei messaggi si fa riferimento a presunte nuove stagioni o episodi speciali, spingendo i titolari a credere di essere stati scelti tra tanti per partecipare. La richiesta economica arriva dopo poco: si parla di un “piccolo contributo” da inviare per bloccare la candidatura o confermare la presenza.

Secondo alcune testimonianze raccolte da chi lavora nel settore, i tentativi di truffa si sono intensificati nell’ultima settimana. I ristoratori più colpiti sono quelli con forte presenza online, che pubblicano spesso foto, recensioni o partecipano a eventi enogastronomici. I malviventi selezionano i nomi probabilmente partendo da segnalazioni social o portali web, fingendosi professionisti della TV con tanto di firma digitale.

Il comunicato ufficiale pubblicato da Sky Italia precisa che “la partecipazione al programma Alessandro Borghese – 4 Ristoranti è completamente gratuita” e aggiunge: “abbiamo ricevuto segnalazioni di telefonate a ristoratori da parte di falsi rappresentanti di Sky e Banijay, che chiedono denaro per partecipare. Si tratta di una truffa. Invitiamo a non fornire dati personali e a non effettuare pagamenti”.

Il caso è stato segnalato anche alle forze dell’ordine e ci si aspetta che possa portare a indagini più approfondite. La speranza è che l’informazione possa raggiungere tutti gli esercenti, così da evitare ulteriori episodi simili. Il nome di “4 Ristoranti”, come confermato dai diretti interessati, viene usato senza autorizzazione e per fini ingannevoli.

Sky e Borghese chiariscono: lo show non chiede mai soldi per partecipare

La produzione del programma ha scelto di intervenire rapidamente. Appena venuti a conoscenza dei primi contatti sospetti, sia Sky che Banijay Italia hanno messo in atto una campagna informativa per smentire ogni coinvolgimento. Sui social ufficiali di “4 Ristoranti” è comparso un post chiaro, che avverte ristoratori e appassionati: “diffidate da chi vi chiede soldi, nessuna partecipazione è legata a un pagamento”.

Alessandro Borghese, che conduce il programma dal 2015, non ha ancora rilasciato una dichiarazione personale, ma secondo fonti interne si sarebbe detto “sorpreso e amareggiato” dalla notizia. Per la trasmissione, che negli anni ha mantenuto un forte legame con la qualità della ristorazione italiana, si tratta di un danno d’immagine pesante.

La redazione, intanto, invita i ristoratori a segnalare ogni tentativo sospetto alle autorità e ad avvisare subito Sky o Banijay in caso di contatti dubbi. La selezione ufficiale dei locali avviene solo tramite canali verificati, e non è prevista alcuna forma di pagamento né richiesta economica.

La vicenda dimostra ancora una volta come la popolarità di un brand televisivo possa essere strumentalizzata da soggetti senza scrupoli, pronti a sfruttare l’ingenuità o la speranza di visibilità per mettere a segno truffe ben studiate. Al momento non si conosce il numero esatto di vittime, ma l’allerta resta alta.

Published by
Diego Rossi