
Cannavacciuolo nasconde un segreto su Cucine da Incubo-Fb@Cucine da Incubo-zafferanodop.it
Dietro le quinte del celebre programma: ciò che non si vede in TV e che lascia senza parole il pubblico. Non è come sembra
Cucine da Incubo ha conquistato il pubblico italiano per il suo mix vincente fatto di colpi di scena, tensione e rinascita. Una delle peculiarità dell’adattamento del celebre show americano guidato da Gordon Ramsay, che da noi vede la conduzione dello chef stellato Antonino Cannavacciuolo, è la ristrutturazione del locale.
Anche se il carisma, la professionalità e l’umanità dello chef napoletano sono diventati il tratto distintivo dello show, lo scopo è quello di risollevare ristoranti in crisi con grinta, disciplina e tanta cucina.
Ogni puntata segue un copione ben rodato: Cannavacciuolo arriva in un locale sull’orlo del fallimento, osserva, critica, consiglia e infine trasforma. La ristrutturazione del ristorante, il restyling del menù, la formazione dello staff e una nuova energia si materializzano nel giro di pochi giorni. Tutto questo sotto lo sguardo attento delle telecamere e con un risultato finale che lascia spesso a bocca aperta.
L’ imprenditore decide di fare un investimento
Proprio questo grande cambiamento da anni incuriosisce il pubblico più attento: chi paga per tutto questo? Dietro quella trasformazione radicale, dietro le nuove cucine scintillanti e le sale ridisegnate, chi c’è davvero a sostenere le spese? In molti hanno creduto che fosse la produzione stessa del programma a farsi carico dei costi. Dopotutto, sarebbe logico pensare che uno show televisivo così strutturato possa permettersi budget consistenti per interventi così evidenti. Ma la realtà è ben diversa.

A far luce su questo “segreto di Pulcinella” è stata di recente una dichiarazione che ha riportato l’attenzione sulla questione. Secondo quanto affermato da un ex partecipante del programma, infatti, le spese per la ristrutturazione non sarebbero affatto a carico della produzione. Al contrario, il peso economico di tutto ciò che vediamo — dai lavori di muratura al nuovo arredamento, fino agli impianti e talvolta alla nuova attrezzatura — ricadrebbe direttamente sui ristoratori. Il programma offrirebbe in cambio solo un contributo minimo, descritto come una “fornitura di attrezzi da cucina dal valore di qualche migliaio di euro”.
Una rivelazione che ha spiazzato molti spettatori e che ridefinisce, almeno in parte, il ruolo di Cannavacciuolo all’interno dello show. Lo chef, infatti, sarebbe coinvolto esclusivamente nella parte consulenziale, operativa e motivazionale, ma non nella gestione economica degli interventi. Insomma, Cannavacciuolo “mette la faccia” e le competenze, ma non il portafoglio, come qualcuno ingenuamente poteva pensare.
Questo dettaglio aggiunge una nuova chiave di lettura a Cucine da Incubo. Nonostante lo spettacolo funzioni e le trasformazioni siano reali, dietro ogni rilancio c’è un imprenditore che ha scelto di investire — talvolta rischiando — pur di rimettersi in gioco. Una verità che, forse, rende ancora più autentico il programma, ma che svela quanto sia complesso risollevare davvero un ristorante in difficoltà, anche con una star come Cannavacciuolo al proprio fianco.