
Cosa c'è nei coni gelato confezionati? - (zafferanodop.it)
Cosa c’è davvero nei coni gelato che acquistiamo confezionati nei supermercati? L’analisi di Altroconsumo spaventa
Con l’arrivo della stagione estiva, il gelato confezionato diventa una scelta semplice e pratica per rinfrescarsi. Tuttavia, la qualità e la salubrità di questi prodotti sono spesso oggetto di dubbi. A tale proposito, l’associazione Altroconsumo ha recentemente condotto una vasta indagine, testando 150 prodotti tra gelati biscotto, coni gelato, ghiaccioli, sorbetti e gelati su stecco, per fornire un quadro aggiornato e dettagliato ai consumatori.
L’indagine ha incluso anche opzioni specifiche per vegani, intolleranti al glutine o al lattosio, come alcuni ghiaccioli, ma anche in queste categorie i risultati non mostrano miglioramenti significativi.
L’indagine di Altroconsumo
Per orientare meglio l’acquisto, Altroconsumo ha valutato i gelati confezionati seguendo criteri rigorosi e multidimensionali. La valutazione nutrizionale, basata sul sistema Nutri-score, ha avuto un peso preponderante (55%) e ha considerato elementi come calorie, grassi saturi, zuccheri e sale, premiando la presenza di fibre, proteine e ingredienti naturali come la frutta.

Altri parametri considerati sono stati la presenza di additivi (15%), il grado di trasformazione del prodotto, con un occhio critico verso gli alimenti ultra-processati (15%), la presenza di edulcoranti artificiali (10%) e la porzione consigliata, che ha influito sul punteggio penalizzando porzioni troppo abbondanti (5%).
I risultati, però, non sono incoraggianti: tutti i coni gelato analizzati hanno ottenuto punteggi bassi, oscillanti tra 22 e 27 punti su 100, con una valutazione complessiva definita “Scarso”. Questa performance negativa è principalmente dovuta all’elevato contenuto di zuccheri e grassi, elementi che penalizzano la valutazione nutrizionale complessiva.
L’analisi di Altroconsumo ha evidenziato che nessun prodotto confezionato in forma di cono è riuscito a conquistare il titolo di “Miglior Acquisto” o “Migliore del test”. In cima alla graduatoria si posiziona il cono Valsoia Il Gelato – 5 Coni con un punteggio di 27 su 100, seguito da diverse referenze a marchio EUROSPIN ed ESSELUNGA, tutte comunque con valutazioni insufficienti.
La classifica completa conferma la situazione critica, con marchi di punta del settore come Algida, Sammontana, Nestlé e Kinder che si collocano tutti nella fascia bassa della valutazione, tra 22 e 25 punti. Tra questi, prodotti storici come il Cornetto Algida Classico, il Sammontana Cinque Stelle Panna e il Nestlé Maxibon non superano la soglia di qualità nutrizionale accettabile.
Algida, marchio storico fondato nel 1946 a Roma e oggi parte del gruppo Unilever, è da sempre sinonimo di gelato industriale in Italia. Il brand, che ha rivoluzionato il mercato con il lancio del celebre Cornetto nel 1976, continua a detenere una posizione di leadership. Nonostante la fama e la diffusione, i prodotti Algida sottoposti al test di Altroconsumo non hanno brillato sotto il profilo nutrizionale, ricevendo un punteggio medio di 24 su 100. L’azienda, nota anche per il recente episodio di attacco hacker alla società incaricata della gestione dei dati personali dei partecipanti ai concorsi, continua a essere un punto di riferimento nel mercato, ma la sfida rimane quella di migliorare la qualità nutrizionale dei propri prodotti confezionati.
Dall’altra parte, Sammontana, con sede a Empoli e fondata nel 1948, rappresenta il secondo produttore italiano per quota di mercato nel settore gelati industriali, con circa il 20% del mercato nazionale. L’azienda, che ha radici artigianali e ha saputo innovare nel corso degli anni con prodotti come il cono Cinque Stelle e una vasta gamma di gelati confezionati, ha ottenuto risultati analoghi a quelli di Algida nel test: i suoi coni gelato si attestano tra i 22 e i 24 punti su 100, segno che anche qui la sfida nutrizionale è ancora aperta.