
La granita come la facevano le nonne - (zafferanodop.it)
Sei alla ricerca di gusto e freschezza in questa estate caldissima? Non puoi perderti questa granita, proprio come la facevano le nonne
Tra le eccellenze gastronomiche siciliane, la granita catanese si distingue per la sua storia millenaria, la sua preparazione artigianale e le sue molteplici varianti, che incarnano la ricchezza degli ingredienti naturali tipici della Sicilia. Un dolce al cucchiaio, fresco e rinfrescante, che affonda le sue radici in antiche tradizioni e che ancora oggi rappresenta un simbolo della cultura culinaria isolana.
Le origini della granita catanese sono comunemente attribuite al periodo della dominazione araba in Sicilia, anche se già la letteratura greca evidenzia l’abitudine di consumare sciroppi a base di frutta e zucchero accompagnati da neve durante le giornate più calde. Gli Arabi introdussero lo sherbet, la prima forma di quello che oggi conosciamo come sorbetto, aromatizzato con succhi di frutta o acqua di rose, gettando così le basi di una tradizione che sarebbe divenuta centrale nella gastronomia siciliana.
La preparazione artigianale e le caratteristiche della granita
Originariamente, la neve veniva grattata e mescolata con uno sciroppo di acqua e zucchero, arricchito con succhi di limone, frutta o aromi floreali. Questa preparazione rudimentale si evolse nel tempo: la neve divenne un elemento refrigerante inserito in un pozzetto di legno contenente un secchiello di zinco con lo sciroppo, che veniva mescolato manualmente tramite una manovella. Tra secchiello e pozzetto si poneva neve mista a sale, che abbassava la temperatura e consentiva la formazione di una granita morbida e cremosa.

In Sicilia, la consistenza e il gusto della granita variano significativamente da zona a zona. La parte orientale dell’isola predilige una granita più semi-liquida, mentre quella occidentale preferisce una consistenza più cremosa e fine. La tradizione si declina in numerose varianti locali:
- Granita messinese: tipicamente servita con panna, è caratterizzata da una granulosità più marcata e da gusti come il caffè, preparato rigorosamente con la moka. L’abbinamento tradizionale prevedeva il pane di forma allungata, ora spesso sostituito dalla classica brioches con il tuppo. La granita messinese è più dolce e fedele alla ricetta tradizionale.
- Granita palermitana: qui la granita si abbina spesso a profumi speziati come la cannella e il gelsomino, quest’ultimo noto come scursunera, una pianta dialettale ormai non più utilizzata. La consistenza è intermedia tra quella messinese e catanese, e il gusto si arricchisce di note aromatiche delicate.
- Granita catanese: la più celebre e caratteristica, con gusti fondamentali quali limone, gelsi neri, pesca, mandorla (detta minnulata) e il pistacchio di Bronte, oltre ai classici caffè e cacao. La granita catanese si distingue per la sua eccezionale cremosità che ricorda il gelato, pur essendo priva di latte e uova. Un abbinamento molto apprezzato è la granita alla mandorla “macchiata” con caffè caldo. Il segreto di questa peculiarità risiede nella selezione di materie prime di alta qualità e nell’utilizzo di tecniche di mantecatura avanzate che rompono i cristalli di ghiaccio durante la preparazione.
Impossibile parlare di granita senza menzionare la brioches con il tuppo, una soffice pasta lievitata che accompagna la granita diventando, soprattutto in estate, il pasto completo preferito dai catanesi.
Tra le ricette più amate spicca quella della granita alla mandorla catanese, preparata con mandorle tostate, pasta di mandorla, acqua ghiacciata e zucchero. La tostatura delle mandorle con la pellicina conferisce un aroma intenso e caratteristico. La preparazione può avvenire con robot da cucina o gelatiera, seguendo la tecnica della mantecatura per ottenere la giusta consistenza cremosa senza l’uso di derivati animali.