
Olio esausto: il trucco per riutilizzarlo - zafferanodop.it
Olio esausto, come riutilizzarlo in modo sicuro e sostenibile per risparmiare. Con questo trucco il risparmio mensile sarà notevole.
Lo smaltimento corretto dell’olio esausto rappresenta una sfida ambientale cruciale, spesso sottovalutata nelle nostre cucine. Molti ignari continuano a gettare l’olio di frittura usato direttamente nelle tubature domestiche, causando danni gravi sia all’ambiente sia agli impianti idraulici. Tuttavia, oltre alla raccolta differenziata, esistono soluzioni casalinghe per riutilizzarlo in modo sostenibile e vantaggioso.
L’importanza di un corretto smaltimento dell’olio esausto
L’olio esausto, soprattutto quello derivato dalla cucina, è un rifiuto altamente inquinante. Un solo litro può contaminare fino a un milione di litri d’acqua formando una pellicola impermeabile che impedisce la circolazione di ossigeno, indispensabile per flora e fauna acquatiche. Per questo motivo, le normative italiane e comunitarie obbligano a smaltirlo in modo responsabile attraverso isole ecologiche o punti di raccolta dedicati.
Smaltire l’olio esausto in modo inappropriato non solo danneggia gli ecosistemi, ma provoca anche il deterioramento e l’ostruzione delle tubature domestiche a causa della sua natura corrosiva e della formazione di depositi di grasso. Per questo motivo, la legge italiana, con il Decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 95, impone alle imprese e ai privati che accumulano più di 300 litri annui di oli usati, di adottare procedure di raccolta e smaltimento conformi, pena sanzioni che possono arrivare fino all’arresto o a multe fino a 26mila euro.

Chi non ha la possibilità di recarsi regolarmente all’isola ecologica più vicina può adottare una soluzione alternativa e intelligente: il riutilizzo dell’olio esausto per produrre sapone fatto in casa. Questo metodo non solo evita lo spreco, ma permette anche un risparmio economico e un minor impatto ambientale.
Il sapone realizzato con olio di frittura esausto è un detergente naturale, efficace sia per lavare le mani sia per il bucato, privo di sostanze chimiche aggressive. Per prepararlo, è necessario seguire alcuni passaggi con attenzione, soprattutto durante l’uso della soda caustica, sostanza pericolosa che richiede precauzioni specifiche.
Procedimento sintetico per il sapone fatto in casa:
- Indossare guanti protettivi e filtrare circa 1 l di olio esausto per eliminare residui solidi.
- Pesare correttamente la soda caustica in base al tipo di olio (134 g per olio extravergine di oliva o girasole, leggermente variabile per altri tipi come soia, mais o arachidi).
- Sciogliere la soda caustica in 300 ml di acqua, facendo attenzione al calore generato dalla reazione.
- Riscaldare l’olio a una temperatura tra 40 e 45 gradi, portare la soda caustica a temperatura simile e unire i due composti mescolando con un frullatore a immersione.
- Aggiungere oli essenziali a piacere per profumare e ingredienti come amido di mais, cacao o curcuma per colorare il sapone.
- Versare il composto in stampini, coprire con una coperta e lasciare solidificare per 24-48 ore.
- Dopo il taglio, conservare il sapone in un luogo asciutto e lasciarlo maturare per almeno 4-6 settimane prima dell’uso.
Normativa e responsabilità ambientale
Le imprese e i cittadini sono chiamati a rispettare la normativa vigente che vieta tassativamente lo scarico di oli usati nei corsi d’acqua, nel suolo e nelle fognature. La legge prevede anche che gli oli usati vengano raccolti e gestiti da soggetti autorizzati, al fine di evitare danni alla salute e all’ambiente.
Nel settore industriale, l’olio esausto, se trattato correttamente, può essere rigenerato e riutilizzato, contribuendo all’economia circolare e alla sostenibilità d’impresa. Per i privati, l’opzione migliore resta la raccolta differenziata e, in alternativa, il riutilizzo domestico creativo.
La consapevolezza sull’importanza di una corretta gestione dell’olio esausto si sta diffondendo sempre più, ma è necessario continuare a informare e sensibilizzare, per tutelare il nostro ecosistema e ridurre gli sprechi.