
Prodotti sottomarche: come riconoscere gli originali dietro il marchio della grande distribuzione (www.onetechstop.nezafferanodop.it)t)
Nella grande distribuzione, molti non conoscono la vera origine di molti prodotti a marchio delle sottomarche.
È possibile acquistare prodotti realizzati dai più rinomati marchi industriali, ma venduti con il nome delle catene di supermercati o delle loro linee private, spesso a prezzi decisamente inferiori. Questa pratica non solo consente di risparmiare, ma rivela un sistema strategico con cui i colossi della distribuzione organizzata si rivolgono a consumatori più attenti al prezzo senza rinunciare alla qualità.
Molti consumatori ignorano che i prodotti etichettati come sottomarche di catene quali Coop, Conad, Carrefour, Auchan, Lidl ed Esselunga sono in realtà realizzati da aziende leader del settore alimentare e non solo. Questa scelta commerciale permette ai grandi marchi di raggiungere una clientela più ampia, offrendo lo stesso prodotto a un prezzo più contenuto.
Per esempio, il riso Coop Thaibonnet è prodotto da Riso Scotti, mentre l’olio extra vergine Coop proviene da Monini. La birra a marchio Coop è realizzata da Pedavena e gli spaghetti da Pastificio Corticella. La pasta Coop, nelle sue varie linee, è prodotta da storici pastifici come Liguori, Rummo e Pastaio Maffei. I biscotti Coop spesso sono firmati Galbusera, mentre gli amaretti sono made in Vicenzi. Anche i pannolini Coop sono prodotti negli stabilimenti degli Huggies e la carta igienica da Scottex.
Questo schema si ripete con altri grandi distributori: Conad si affida a produttori come Paluani per la colomba, Rummo per la pasta, Beretta per alcuni wurstel, e Granarolo per il latte fresco. Carrefour collabora con nomi come Kraft per la carne in scatola, Rana per tortellini e gnocchi, e Vergnano per il caffè. Esselunga punta su fornitori come Sammontana per gelati e sorbetti, Pellini per il caffè e Galbusera per biscotti e wafer. Auchan si affida a produttori del calibro di Palauani, Balocco e Amica Chips. Infine, Lidl, leader nella vendita discount, distribuisce prodotti realizzati da Vicenzi, Beretta (Wuber), Balocco e La Mandara per la mozzarella di bufala.
Questi dati sono stati confermati e aggiornati grazie alle informazioni raccolte dalla piattaforma ioleggoletichetta.it, che monitora la provenienza dei prodotti in vendita nella grande distribuzione.
La strategia dietro la produzione a marchio privato: qualità e accessibilità
Ma perché i grandi marchi accettano di produrre per le sottomarche a prezzi così competitivi? La risposta risiede in una strategia di mercato ben definita: conquistare segmenti di consumatori con disponibilità economiche limitate senza intaccare la percezione del proprio brand principale.
Le sottomarche permettono infatti di differenziare l’offerta, mantenendo al contempo sicurezza e qualità, grazie al controllo diretto delle catene di produzione e distribuzione. Questo approccio è particolarmente evidente nei prodotti alimentari, ma anche in articoli per la casa, l’igiene personale e prodotti per bambini.
Ad esempio, acquistare un panettone Coop prodotto da Maina o un pandoro firmato da Paluani significa portare a casa un prodotto artigianale di qualità con un risparmio significativo rispetto all’acquisto del marchio aziendale.

Una menzione particolare va fatta per Lidl, catena di origine tedesca tra le più diffuse in Italia, che ha costruito la propria fortuna sulla vendita di prodotti a marchio privato. Il gruppo Schwarz, di cui Lidl fa parte, punta a mantenere prezzi competitivi pur offrendo articoli che spesso superano in qualità quelli di marche concorrenti, come dimostrato da diverse analisi indipendenti.
Lidl si affida a fornitori noti come Vicenzi per i savoiardi, Beretta per i wurstel, e Balocco per i biscotti Realforno. Anche la mozzarella di bufala a marchio Lidl è prodotta da La Mandara, realtà specializzata in questo prodotto tipico.
La catena utilizza una formula distributiva che prevede un controllo rigoroso dei fornitori e un’efficiente gestione della logistica e del magazzino, permettendo così di contenere i costi e trasferire il vantaggio al consumatore finale.