
Borgo "scozzese" in Toscana - (zafferanodop.it)
Un borgo toscano che negli ultimi anni è cresciuto tanto. Non dimenticando la tradizione, ma guardando al futuro
Nel cuore della Garfagnana, incastonato tra le montagne lucchesi, sorge un borgo toscano che si distingue per una particolarità unica: un’anima profondamente intrecciata con la cultura scozzese.
Con poco meno di 10.000 abitanti, questo piccolo centro storico racchiude una storia migratoria e culturale che ha dato vita a un’identità binazionale affascinante, celebrata a livello internazionale e riconosciuta anche dalla BBC come il “Brigadoon italiano”.
Un borgo slow immerso nella storia e nella natura
Barga si presenta come un borgo da scoprire senza fretta, apprezzandone gli angoli nascosti e le atmosfere sospese nel tempo. Inserita nel circuito Cittaslow, che promuove la qualità della vita nei centri minori, la cittadina incarna appieno il concetto di turismo lento, fatto di passeggiate tra vicoli silenziosi, profumi autentici e panorami mozzafiato. Il borgo fa parte anche del prestigioso club dei Borghi più belli d’Italia e detiene la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Situata a 410 metri sul livello del mare, sul Colle Remeggio, Barga domina la media valle del fiume Serchio ed è circondata da un paesaggio naturale che spazia dalle Alpi Apuane agli Appennini, offrendo un contesto ideale per gli amanti della natura e della cultura.
Il cuore pulsante di Barga è il suo centro storico medievale, caratterizzato da stradine acciottolate, archi in pietra e piazzette panoramiche. Al centro spicca il Duomo di San Cristoforo, capolavoro romanico costruito tra l’XI e il XVI secolo con la tipica pietra alberese. La chiesa domina dall’alto del colle e custodisce un pulpito marmoreo del XIII secolo attribuito a Guido Bigarelli da Como, colonne imponenti e una statua lignea del santo patrono. È un luogo in cui arte, spiritualità e storia si fondono armoniosamente.
Tra le altre architetture di rilievo si segnalano la Chiesa della Santissima Annunziata, con affreschi e statue lignee trecentesche, e il Conservatorio di Santa Elisabetta, antico monastero trasformato in scuola femminile nel XVIII secolo, oggi sede di opere d’arte robbiane e testimonianza dell’importanza culturale ed educativa del borgo.
A pochi chilometri dal centro, nella frazione di Castelvecchio Pascoli, si trova la casa-museo di Giovanni Pascoli, uno dei maggiori poeti italiani tra Ottocento e Novecento. Pascoli visse in questa dimora per quasi vent’anni, definendola “il nido”, un luogo di silenzio e ispirazione da cui trasse molte delle sue opere più celebri. La casa conserva arredi originali, manoscritti e fotografie, offrendo un’esperienza immersiva nella vita e nell’arte del poeta.
Ciò che rende Barga davvero straordinaria è il suo profondo legame con la Scozia, nato alla fine dell’Ottocento e consolidatosi nel Novecento grazie all’emigrazione di molti barghigiani verso la costa scozzese. Diversamente da altri flussi migratori italiani diretti in America, gli abitanti di Barga si stabilirono in città come Glasgow, lavorando nei cantieri navali o nei boschi di Ardrossan, e contribuendo alla diffusione della cultura italiana oltre Manica.
Al ritorno in patria, molti emigranti riportarono con sé non solo risparmi, ma anche tradizioni, usanze e sapori britannici, dando vita a una cultura ibrida e vivace. Oggi, circa il 60% degli abitanti di Barga ha radici scozzesi, e questa doppia identità si manifesta in celebrazioni come la Burns Night, festival di musica con cornamuse, danze gaeliche e la preparazione del tradizionale fish & chips servito con un calice di Chianti.
L’influenza scozzese è evidente anche nell’arredo urbano: cabine telefoniche rosse, insegne bilingue, bandiere di St. Andrew e persino il “Barga Tartan”, un tessuto ufficiale che unisce i colori italiani a quelli scozzesi, sono simboli tangibili di questa fusione culturale.