
I danni provocati dai pesticidi - (zafferanodop.it)
Crescono i richiami per contaminazione da pesticidi e metalli pesanti. Consigli utili per consumatori attenti
Uno dei nodi principali riguarda le divergenze normative tra l’UE e i Paesi esportatori. In Europa, la legislazione impone limiti molto severi all’uso di fitofarmaci e pesticidi, regolamentazioni rigorosamente applicate attraverso controlli sistematici. Al contrario, in molti paesi terzi, compresi Stati Uniti, India e Pakistan, le restrizioni sono meno stringenti o non applicate con la stessa efficacia, aprendo la strada all’uso di sostanze vietate nel Vecchio Continente.
Questa disparità normativa crea una doppia penalizzazione: da un lato, i consumatori europei rischiano di essere esposti a residui chimici potenzialmente dannosi; dall’altro, le aziende europee sono messe in difficoltà dalla concorrenza di prodotti importati a costi inferiori, ma spesso meno sicuri.
Allarme pesticidi
Scatta l’allarme pesticidi nel riso importato, con il Ministero della Salute che ha recentemente disposto il richiamo di un lotto di riso basmati contaminato da sostanze chimiche vietate nell’Unione Europea. Questo episodio, lungi dall’essere isolato, segnala un problema di portata ben più ampia, che riguarda soprattutto le importazioni provenienti da India e Pakistan.

Il riso, alimento base per miliardi di persone e spesso preferito alla pasta per la sua digeribilità e il maggiore potere saziante, è sotto la lente delle autorità sanitarie per contaminazioni da pesticidi non autorizzati. Nei primi sei mesi del 2025, il RASFF (Sistema di Allerta Rapida per Alimenti e Mangimi) ha raccolto ben 66 segnalazioni di riso basmati contaminato, un incremento rispetto al 2024. La quasi totalità dei lotti sospetti proviene da Pakistan e India, con l’82% dei casi che riguarda questi due Paesi, un dato in aumento rispetto al 77% dell’anno precedente.
Queste cifre dimostrano come il tema della sicurezza alimentare nel riso importato rappresenti una sfida crescente per le istituzioni europee e italiane. Il richiamo del Ministero della Salute si inserisce in un contesto di controlli più rigorosi, ma anche di difficoltà a garantire la conformità alle normative UE da parte dei produttori esteri.
Non solo il riso basmati importato presenta criticità. Nel 2024, una ricerca condotta da un’importante associazione di consumatori italiana ha rilevato la presenza di metalli pesanti, in particolare cadmio, in diverse varietà di riso nazionale, soprattutto nel pregiato riso carnaroli. Alcuni campioni presentavano concentrazioni di metalli prossime o superiori ai limiti di legge.
Il riso, infatti, è particolarmente vulnerabile sia all’assorbimento di pesticidi sia a quello di metalli pesanti come arsenico e cadmio, che possono essere presenti nei terreni di coltivazione. Questi contaminanti sono notoriamente pericolosi per la salute umana, capaci di causare effetti tossici cronici e aumentare il rischio di malattie.
Le autorità italiane hanno intensificato i controlli e i richiami, mentre il Ministero della Salute coordina le attività di monitoraggio e sensibilizzazione dei consumatori. Il Ministero, con sede a Roma e guidato attualmente dal Ministro Orazio Schillaci, è l’ente preposto alla tutela della salute pubblica, alla vigilanza sulla sicurezza alimentare e alla prevenzione dei rischi derivanti da contaminazioni chimiche negli alimenti.
I pesticidi non autorizzati e i metalli pesanti rappresentano rischi importanti per la salute umana, con potenziali effetti tossici a lungo termine, tra cui danni neurologici, alterazioni endocrinologiche e aumentato rischio oncologico. Per questo motivo, è fondamentale che i consumatori siano consapevoli e adottino alcune precauzioni:
- Prediligere prodotti certificati e provenienti da filiere controllate.
- Consultare le etichette e preferire riso italiano o biologico.
- Seguire le indicazioni ufficiali su eventuali richiami e allerte alimentari.
- Lavar bene il riso prima della cottura, anche se questo non elimina completamente i residui chimici.